(Italiano) Scuola di Restauro: Terminati i lavori a Palazzo Barbieri

(Italiano) Scuola di Restauro: Terminati i lavori a Palazzo Barbieri

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COMUNICATO STAMPA

Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Verona

Terminati i lavori a Palazzo Barbieri

Oggi, presso la Sala Arazzi del Comune di Verona, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del restauro dell’atrio di Palazzo Barbieri.

L’intervento è stato eseguito da Sonia Cimarolli, un’allieva della Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Verona, coadiuvata dalle professoresse Adele Trazzi (Corso di Restauro dei gessi e degli stucchi) e Cristiana Todaro (Corso di Restauro dei dipinti murali contemporanei).

Sono intervenuti:

Antonia Pavesi, consigliere comunale

Stefano Pachera, presidente Accademia di Belle Arti di Verona;

Margherita Bolla, direttrice Civici Musei d’Arte di Verona;

Ettore Napione, curatore Collezioni d’arte medievale e moderna del Museo di Castelvecchio;

Adele Trazzi, docente di Restauro dei gessi e degli stucchi;

Cristiana Todaro, docente di Restauro dei dipinti murali contemporanei

Sonia Cimarolli, laureanda dell’Accademia di Belle Arti di Verona.

L’intervento, effettuato nell’ambito della convenzione tra il Comune di Verona – Direzione dei Musei Civici e l’Accademia di Belle Arti di Verona con la collaborazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, è stato realizzato a titolo gratuito dall’Accademia con la supervisione della Soprintendenza stessa e delle docenti di Restauro dell’Accademia. Il dott. Ettore Napione del Museo di Castelvecchio ha seguito la tesi di Sonia Cimarolli, attinente le opere oggetto del restauro.

I due dipinti murali, datati 1950 e importanti testimonianze dell’espressione artistica del secondo dopoguerra italiano, sono stati realizzati dagli artisti Orazio Pigato e Guido Farina. Raffigurano rispettivamente la veduta della città e della provincia di Verona.

L’intervento conservativo delle opere dei due Maestri del Novecento veronese, volto anche alla valorizzazione delle stesse e preceduto da un’attenta fase di studio e ricerca sulle peculiarità dei materiali costitutivi e sui fenomeni di degrado in essere, ha permesso, grazie all’operazione di pulitura – attraverso procedimenti di dry clearing e tramite solventi specifici impiegati in soluzione libera o gelificati – il ripristino dei corretti valori cromatici.

L’opera di restauro completa il miglioramento dell’atrio del Palazzo, proseguendo il lavoro iniziato lo scorso anno con l’intervento di pulitura e protezione dei bassorilievi in gesso posti a sovrapporta.

Le sei lunette, opera degli scultori veronesi Mario Salazzari e Berto Zampieri e datate anch’esse 1950, sono collocate nel locale d’ingresso della sede del Comune di Verona e rappresentano momenti e i simboli delle attività municipali.

Vi sono raffigurate allegorie relative a lavori pubblici, gestione economica, pubblica istruzione, sanità e assistenza, con i protagonisti della Giunta che si fece promotrice della ristrutturazione del Palazzo nel secondo dopoguerra, in particolar modo il sindaco Aldo Fedeli e il vicesindaco Giuseppe Trabucchi.

Le opere in gesso, considerate la porosità e l’igroscopicità quindi la tendenza a solubilizzarsi in ambiente acquoso ed a presentare debole resistenza meccanica – caratteristiche naturali proprie del gesso –, sono state oggetto di una pulitura eseguita prevalentemente a secco. L’impiego dell’acqua, solo in fase di vapore, è stato richiesto esclusivamente per rendere uniforme l’effetto finale.

Come nel caso dei dipinti murali, anche nel caso delle sei lunette l’intervento è stato accompagnato da una fase di studio e ricerca. A tal proposito sono state effettuate misurazioni preliminari circa la qualità delle sorgenti luminose, con lo scopo di registrare i gradienti delle differenti componenti elettromagnetiche potenzialmente attivi nei processi degradativi delle sostanze organiche. Al fine di valutare il protettivo più idoneo sono stati eseguiti test colorimetrici su campioni applicati direttamente sui manufatti, portando alla scelta di un prodotto che, oltre a rispondere ai requisiti di reversibilità e non tossicità, non producesse alterazioni ottiche a carico delle superfici.

Il progetto e le relazioni relative all’intervento saranno inoltre oggetto della tesi di laurea di Sonia Cimarolli, che ha personalmente curato i lavori. L’intervento rientra, infatti, nell’ambito delle attività formative afferenti al “cantiere estivo” previste dal Corso di Studi in Restauro, accreditato presso il MIBAC-MIUR e abilitante alla professione di Restauratore dei Beni Culturali.

DSC_0492-2DSC_0794 rimozione con mista Acetone ligroinamaternità Zampieri

Informazioni:

Accademia Belle Arti di Verona

Ufficio Didattica

tel. 045.800.00.82 – didattica@accademiabelleartiverona.it