
12 May (Italiano) I mille spazi della decorazione oggi
È online disponibile a tutti la serie di lezioni e interviste del convegno promosso dall’Accademia «Decorazione: territorio dai confini indefiniti»
Nell’intimità di una stanza privata o a incorniciare spazi pubblici, passando per oggetti di artigianato artistico o per pareti ornate con carte da parati a colori o motivi in rilievo, dall’interior design al corpo stesso. Sono i mille luoghi in cui sa sconfinare la decorazione, più legata – nei secoli scorsi – a contesti esclusivi e privati, oggi riproposta in tutte le declinazioni che un artista moderno sa trovare. Su cosa rappresenti oggi e su come ricontestualizzarne l’insegnamento, offre spunti di riflessioni e risposte il convegno «Decorazione: territorio dai confini indefiniti», promosso dall’Accademia di belle arti statale di Verona e oggi disponibile a tutti online, sul canale You Tube dell’Accademia.
Ideato dalla docente di storia dell’arte dell’Accademia, Katia Brugnolo, già coordinatrice della Scuola di Decorazione e oggi coordinatrice del Dipartimento Arti Visive dell’Accademia, assieme ai colleghi Sergio Breviario, coordinatore e docente di Decorazione, e Ida Terraciano, allora docente di Storia della decorazione, il convegno è stato proposto durante la pandemia in streaming suddiviso in una decina di puntate durante le quali si sono alternate le voci più significative nell’ambito dell’arte, dell’architettura e della scuola di decorazione italiana. I relatori hanno ricostruito il passato e le finalità attuali della decorazione che si aggiornano con l’evoluzione dei tempi.
«Abbiamo riflettuto su cosa fosse la decorazione nel mondo contemporaneo partendo dai suoi tanti confini indefiniti – spiega Brugnolo –. La decorazione è un insieme di presenze nello spazio pubblico, in quello privato, anche sul corpo se pensiamo ai tatuaggi, nelle tante declinazioni che oggi sanno darle artisti e designer. Non più limitata al solo settore privato come in passato, oggi la decorazione invade la nostra vita. Ritrova un nuovo senso alla luce delle ricerche e delle sperimentazioni degli artisti degli ultimi decenni. Ce ne parlano, intervistati, quindici professionisti, eccellenze nell’ambito culturale e artistico nazionale: artisti, designer, collezionisti, architetti, storici dell’arte e due esponenti del mondo orientale, da Cina e Giappone».
Ogni intervista dura 25 minuti circa ed è accompagnata dalla proiezione di immagini. Le lezioni si possono vedere su www.youtube.com/@accademiadibelleartidivero5535, canale dell’Accademia.
«Abbiamo pensato di allargare lo spazio critico – continua Brugnolo – mettendo a confronto diverse esperienze nella didattica, tra cultura del progetto e antiprogetto, tra dimensione urbana e cultura dei materiali, tra differenze culturali e identità, rappresentando così un sistema all’interno del quale tracciare delle linee concettuali di orientamento per ripensare a una didattica aggiornata alle continue trasformazioni sociali, politiche e culturali e portatrice di nuove visioni estetiche nel settore della decorazione».
Le lezioni spaziano dal concetto di decorazione all’urbanistica, dal design alla materia, dallo spazio pubblico alla comparazione tra diverse culture da quella cinese all’indiana, e ancora dal collezionismo all’impresa. Dopo l’introduzione di Francesco Ronzon, direttore dell’Accademia, e di Brugnolo, seguono gli interventi dei relatori: Sergio Breviario, docente di Decorazione, appunto; Maria Cristiana Fioretti, direttrice della Scuola di decorazione dell’Accademia di belle arti di Brera; Giovanna Cassese, docente di storia dell’arte all’Accademia di belle arti di Napoli; gli architetti, designer e artisti Sergio Calatroni e Ugo La Pietra; Daniele Nicolosi, street artist milanese; Michele Guido, artista visivo; Andrea Salvatori, scultore e ceramista di Faenza; Alessandra Castellani per una storia sociale dei tatuaggi; Leonardo Caffo, filosofo, docente al Politecnico; gli architetti Marcella Gabbiani e Satoshi Okada, giapponese; He Shiyang, del dipartimento Pittura antica China Academy; Tarshito, architetto e designer; Carlo Dal Bianco direttore artistico della Fondazione Bisazza; Rinaldo Invernizzi, artista,collezionista e imprenditore.