(Italiano) Green Utopia – Architettura Vegetale al Fuori Salone di Milano

(Italiano) Green Utopia – Architettura Vegetale al Fuori Salone di Milano

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1979112_660794643957382_5731579968657788677_oGli studenti della scuola di Design dell’Accademia di Belle Arti di Verona (Alessandro Antonello, Raffele Schiavone, Tiziano Signorato) a Green Utopia – l’Architettura Vegetale al Fuorisalone.

Dall’8 al 13 aprile, negli spazi della Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4 a Milano, nascerà GREEN UTOPIA, una piccola città utopica di duemila metri quadri con esempi reali di architettura vegetale, la più innovativa e concreta risposta alle esigenze di sostenibilità contemporanee nell’architettura e nel design. Per la prima volta riunite insieme in una piccola città vegetale le architetture di terra cruda, bambù, paglia, salice, arando donax.

Studente: Alessandro Antonello
Nome: Orto portatile
La scelta di questo progetto nasce dalla necessità e desiderio di spazio su un balcone, o ambienti stretti, dove le piante sono impossibili da tenere e anche un semplice vasetto di salvia risulterebbe ingombrante nel passaggio.
Il principio è il riutilizzo, in questo caso di indumenti con tasche o ancor meglio uno zaino.
Così sfruttando le tasche e posizionando le piante all’interno di esse mettendo alla base un sacchetto di nylon e applicando dei forellini si crea un ottimo salvaspazio e il tutto andrà appeso alla parete o supporto, non ingombrando i passaggi e quando l’occasione lo richiederà il tutto sarà trasportabile, portatile.

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Studente: Raffaele Schiavone
Nome: Hill
Dimensioni a ter ra: 3×10 metri
Dimensioni in estensione: 3x10x2,10 metri
Hill è un progetto ideato insieme al professore Maurizio Corrado durante le lezioni di Ecodesign del primo semestre del corso di Design all’Accademia di Belle Arti di Verona.
Hill fa parte della famiglia dei progetti “vivi”, ovvero oggetti che siano composti, oltre che da materiali ecosostenibili, anche da piante o elementi naturali che completino o aggiungano nuove funzionalità.
La proposta e l’idea primordiale del progetto era quella di ideare una struttura che potesse sostituire il garage con un elemento a scomparsa che potesse essere installato in un giardino familiare di medie e grandi dimensioni. E’ formata da un piano in alluminio diviso in un parte centrale rettangolare, due più piccole laterali e sedici rettangoli di dimensioni 40×125 centimetri su entrambi i lati. Queste sono unite tra di loro da cerniere a scomparsa che permettono una buona mobilità in fase di elevazione. Tutto il piano è ricoperto da uno strato di Gore-tex, materiale impermeabile ed elastico su cui verrà appoggiato lo strato di erba e un rivestimento interno per proteggere qualsiasi cosa verrà riposta al suo interno. La struttura grazie ad un sistema di quattro pistoni a pressione idraulica, azionati tramite telecomando, viene elevata da terra fino ad un altezza massima di 2,10 metri e, grazie al particolare piano in alluminio e ai quattro binari su entrambi i lati, in fase di discesa ritorna a livello di giardino.
Il nome scelto per questo progetto è stato Hill (in inglese collina) per la sua forma particolare.

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Studente: Tiziano Signorato
Nome: MÕÕREA – lampada sospensione
MÕÕREA è una lampada a sospensione; un progetto che parte dal recupero di vecchi stampi per dolci e che dà loro nuova vita: proponendoli quali oggetti d’arredo d’effetto attraverso una rivalutazione estetica e funzionale e allungando il loro ciclo di vita. Riutilizzare gli oggetti parte dal presupposto opposto a quello dal quale parte l’industria che li produce. É un processo che per sua natura è strettamente personale, individuale.
Quando un oggetto contiene un elemento vegetale vivo, l’importanza del tempo diventa evidente, la cura che ogni essere vivente richiede diventa parte integrante del progetto e ne condiziona le scelte.

Maurizio Corrado – Il sentiero dell’architettura porta nella foresta
La funzione principale della lampada è quella di creare sui muri della stanza, tramite le ombre proiettate delle foglie di queste piante, un’atmosfera che con l’immaginazione possa portarci fuori, in una foresta. Pendente da un unico cavo, di fatto mai completamente immobile, crea un’atmosfera in continuo movimento dentro alla stanza.

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