Corso di Diploma accademico di 1° livello in: Progettazione artistica per l’impresa/Scenografia
Anno: 3° anno
Codice: ABVPA64
Settore artistico/scientifico/disciplinare: Museografia e progettazione sistemi espositivi
Crediti formativi: 6
Ore: 75
Prof. Filippo Mantovani
E-Mail: filippo.mantovani@accademiabelleartiverona.it
Obiettivi formativi
Gli allestimenti di spazi espositivi dalle prime Esposizioni Universali avvenute nell’Ottocento fino alle più recenti esperienze, istituiscono un rapporto particolare tra un luogo usato per esporre e una serie di oggetti da esibire.
Il corso ha l’obiettivo di stimolare l’attenzione degli studenti sulle possibilità progettuali di trasformazione parziale o totale, attraverso anche pochi misurati interventi o efficaci composizioni spaziali, di alcuni luoghi (edifici, padiglioni fieristici, gallerie, spazi pubblici, ecc.), utilizzando gli strumenti tipici del lavoro dell’architetto e dello scenografo: la forma, la materia, il colore e la luce.
Il progetto dovrà trovare le proprie radici in un concetto chiaro e in un pensiero preciso sviluppati mediante l’interpretazione degli oggetti da esporre e dello spazio dell’allestimento. Durante il corso saranno pertanto indagati i principali strumenti a disposizione del progetto per la verifica dei contenuti e delle forme elaborate.
L’approfondimento del metodo progettuale vuole condurre lo studente a sviluppare la capacità di elaborazione critica di un’idea di allestimento, stimolandolo ad associare un concetto chiave all’ideazione della forma.
Lo studente dovrà inoltre acquisire le competenze riguardanti il corretto dimensionamento dello spazio progettato tenendo conto delle esigenze legate alla fruizione degli ambienti, delle normative vigenti e delle modalità consolidate di esposizione museale e merceologica.
Al termine del corso gli allievi dovranno infine aver assimilato il principio di modulazione dello spazio e dei supporti espositivi. La razionale organizzazione delle superfici e la loro standardizzazione sono infatti i presupposti per un’efficace soluzione progettuale, agevolmente realizzabile ed economicamente sostenibile.
Prerequisiti
Lo studente deve conoscere i metodi di rappresentazione di un progetto tramite proiezioni ortogonali, assonometrie, prospettive e maquette e deve avere la capacità di quotare e mettere in scala un disegno tecnico.
Alle abilità grafiche ed espressive è inoltre necessario che gli allievi associno un’iniziale conoscenza delle tecniche legate alla composizione dello spazio a cominciare dalle regole della geometria sino alle teorie della percezione e alle interpretazioni fenomenologiche e topologiche di un luogo.
Gli studenti devono poi conoscere la storia dell’arte con particolare riferimento alle espressioni artistiche che vanno dal modernismo sino alla contemporaneità.
Contenuti del corso
Gli allievi saranno guidati ad approfondire alcune tematiche connesse all’allestimento di spazi espositivi con o senza oggetti da mostrare. Nello stesso tempo saranno chiamati a sviluppare il progetto di un allestimento da realizzare in uno specifico luogo prestando attenzione ai materiali impiegati, alle tecniche costruttive e ai costi da affrontare.
È previsto di articolare il corso in più parti.
Due lezioni saranno dedicate allo studio e alla presentazione, a cura anche degli allievi, di alcuni progetti espositivi ritenuti chiari nell’introdurre i temi:
Con riferimento a quest’ultimo aspetto, il fatto di coinvolgere più sensi all’interno di un percorso espositivo è ritenuto strategico per rendere percepibile, visibile, evidente l’oggetto del mostrare fissandone nell’utente i contenuti considerati indispensabili.
I progetti presentati durante la prima lezione saranno quindi indagati in modo approfondito dagli studenti, mediante la rielaborazione delle piante, delle sezioni e dei prospetti e la costruzione di una maquette. Il lavoro non sarà volto alla riproduzione delle immagini relative ai singoli progetti ma dovrà interpretare i materiali a disposizione in modo da evidenziare i temi sviluppati da ciascun intervento in modo da renderli evidenti. I risultati di questo studio verranno quindi presentati ai compagni di corso in modo da evidenziare le peculiarità del progetto espositivo analizzato, in relazione al tipo di esperienza fruitiva presente, alle strategie compositive adottate e alle caratteristiche dello spazio creato.
Gli allievi potranno scegliere tra uno dei seguenti casi-studio:
Completata la presentazione dei casi-studio, due lezioni saranno riservate al design delle componenti alla base di un allestimento a cominciare dal pannello espositivo. Il lessico e la sintassi che sono alla base della sua progettazione verranno approfondite focalizzando anzitutto l’attenzione sulle questioni della struttura, del modulo, del rimostrare, del nodo e della sensibilizzazione delle superfici. Questi temi, ciascuno introdotto da lezioni frontali, saranno rielaborati dagli studenti mediante un ex tempore in cui sperimentare le opportunità compositive legate alla modulazione nelle quattro dimensioni dello spazio e le potenzialità espressive connesse alla tessitura delle superfici.
La parte introduttiva sin qui esposta sarà approfondita da lezioni teoriche dedicate allo studio di com’è cambiata la pratica espositiva dalla fine del XVIII secolo, attraverso le esposizioni universali, sino ai giorni nostri. Il confronto con alcune esperienze progettuali vuole offrire agli studenti i riferimenti delle sperimentazioni in essere nel campo dell’allestimento di spazi espositivi di tipo merceologico e museale. Questo studio sarà messo anche in relazione con le ricerche dei vari movimenti di avanguardia della prima metà del Novecento il cui pensiero artistico ha dato origine a differenti interpretazioni dello spazio espositivo.
La lettura dei progetti proposti evidenzierà alcuni possibili metodi progettuali con particolare attenzione alle idee e ai concetti spaziali sviluppati.
Durante queste lezioni saranno proposti progetti realizzati da Ivan Puni, Kazimir Malevic, Vasilij Kandinskij, El Lissitzky, Fortunato Depero, Giacomo Balla, Marcel Duchamp, Frederick Kiesler, Walter Gropius, Mies van der Rohe, Giuseppe Terragni, Giuseppe Pagano, Franco Albini, Carlo Scarpa, BBPR, Luciano Baldassari, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Ugo La Pietra, Francesco Gnecchi-Rusconi, Leonardo Mosso, Mimmo Castellano, AG Fronzoni, Enzo Mari, Bruno Munari, Renzo Piano, Werner Tscholl e Sean Godsell.
Si prevede inoltre il riferimento ad alcune esperienze legate alla scenografia e realizzate da Peter Greenaway, Luca Ronconi, Michelangelo Pistoletto, La Fura dels Baus, Studio Azzurro, nonché ad opere di artisti come Antony Gormeley, Bruno Ezio Caraceni, Gianni Colombo, Colombo Manuelli.
Due uscite didattiche, la prima a Verona al Museo di Castelvecchio di Carlo Scarpa e la seconda a Vicenza al Palladium Museum riallestito da Alessandro Scandurra nel 2012, permetteranno di confrontare differenti soluzioni progettuali entrambe significative per le modalità di coinvolgimento dei visitatori e per il rapporto attivo che l’apparato espositivo promuove tra osservatore e opera mostrata.
Contemporaneamente allo sviluppo della parte teorica, gli studenti svolgeranno alcune sperimentazioni pratiche. A partire da specifichi contenuti da mostrare in spazi definiti, gli allievi del corso dovranno delineare il proprio concetto espositivo attraverso la proposta di un’idea semplice e chiara, in grado di dare una forma compiuta all’intervento, dai pannelli alla loro organizzazione sino agli aspetti grafici e di comunicazione.
L’ambito di progetto in cui gli allievi applicheranno i temi proposti in aula è quello dell’area archeologica di Paestum, in provincia di Salerno. Qui saranno approfonditi due distinti interventi espositivi.
Il primo prevede la riprogettazione degli attuali percorsi turistici attraverso la caratterizzazione dei tre ingressi all’area, la definizione di una nuova segnaletica e la riorganizzazione dei contenuti proposti attraverso la selezione degli argomenti e la creazione di un adeguato progetto grafico, interattivo ed efficace nella trasmissione delle informazioni. Il riallestimento dell’area archeologica dovrà inoltre rispondere alle differenti aspettative della variegata compagine dei turisti che visitano Paestum con particolare attenzione al pubblico dei bambini e ragazzi le cui esigenze e modalità di apprendimento, come spesso accade in molte altre realtà, non sono oggi considerate.
Il secondo intervento consisterà nella progettazione di un piccolo padiglione destinato ad un’esposizone temporanea da realizzare all’interno dell’area archeologica. La struttura a partire dal contesto specifico in cui è inserita, dovrà essa stessa diventare un luogo riconoscibile in cui poter fare un’efficace esperienza, attraverso un percorso ben strutturato e una costruzione attentamente modulata. Il padiglione dovrà essere facilmente montato, smontato e rimontato con la possibilità anche di assumere differenti conformazioni in base a possibili diversi contesti.
Le esercitazioni svolte dovranno arrivare alla definizione particolareggiata del progetto espositivo considerando anche l’immagine grafica dell’evento, i materiali e i costi. Le proposte progettuali dovranno essere esposte mediante disegni in scala adeguata e la realizzazione di una maquette.
Al termine del corso tutti gli elaborati sviluppati in gruppo o singolarmente saranno raccolti in un atlante di proposte progettuali e di buone pratiche espositive. L’atlante sarà consegnato alla Soprintendenza Archeologica di Paestum.
Metodi didattici
Il corso ha carattere di laboratorio e gli studenti svilupperanno in aula e a casa i temi proposti lavorando a volte singolarmente e a volte in gruppo. Ogni fase formativa sarà conclusa da una revisione comune in cui ciascuno dovrà presentare il proprio lavoro e confrontarsi con i compagni.
Sono previste lezioni frontali in parte proposte dal docente e in parte gestite dagli studenti, supportate da proiezioni di immagini, schemi e video.
Modalità di valutazione
Al termine del corso gli studenti dovranno produrre una piccola installazione in grado di rappresentare i loro progetti, composta da quattro tavole formato 100 x 70 cm a cui affiancare le maquette.
Inoltre gli studenti dovranno produrre un diario progettuale costituito da schizzi dell’idea e con all’interno le citazioni, gli intenti, i ripensamenti, gli appunti, le annotazioni, gli scritti, i collage, le fotografie, i disegni d’insieme, i particolari costruttivi legati al proprio percorso progettuale. Il diario potrà essere integrato con prototipi e maquette.
L’esame avrà inoltre una parte orale dedicata ai contenuti delle lezioni svolte in classe con particolare riferimento ai progetti e ai designer studiati. Ciascuno studente dovrà sviluppare una propria relazione scegliendo uno dei temi proposti durante il corso.
Testi di riferimento
Dispense, schede progetti e altro materiale del corso saranno forniti durante l’attività didattica.
Temi: Composizione, creazione della forma, modulazione dello spazio, percezione
Attilio Marcolli, Teoria del campo, Firenze, Sansoni 1971
Bruno MUNARI, Fantasia, Laterza, Roma-Bari 2006
Bruno MUNARI, Design e comunicazione visiva, Laterza, Roma-Bari 1968
John BERGER, Sul guardare, Bruno Mondadori Milano 2003
Wim WENDERS, L’atto di vedere, Ubulibri Milano 1992
Temi: storia dell’allestimento degli spazi espositivi
Sergio POLANO, Mostrare, l’allestimento in Italia dagli anni Venti agli anni Ottanta, Edizioni Lybra Immagine, Milano 1988
AA.VV., Allestimenti/ Exhibit Design, in “Rassegna” n.10/1982, numero monografico
Roberto ALOI, Esposizione: architetture – allestimenti, U. Hoepli editore, Milano 1960
Anna Chiara CIMOLI, Musei effimeri: allestimenti di mostre in Italia, 1949-1963, Il Saggiatore, Milano 2007
Pietro Carlo PELLEGRINI, a cura di, Allestimenti museali, Federico Motta Editore, Milano 2003
Roberto ZANON, Mostre temporanee. Commentari sull’allestimento, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia 2006
Giandomenco ROMANELLI, a cura di, Ottant’anni di allestimenti alla Biennale, Biennale di Venezia 1997
Italo ROTA, Welcome to Installation exhibit Creating worlds through objects works by Italo Rota, Electa Milano 2009
Brian O’DOHERTY, a cura di, Inside the White Cube – The Ideology of the Gallery Space, Expanded Edition, San Francisco 1999
Barbara FERRIGINI e Marina PUGLIESE, Monumenti effimeri – storia e conservazione delle installazioni, Electa, Milano 2009