Progettazione per la pittura

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Corso di Diploma accademico di 2° livello in: Atelier direction. Mediazione culturale dell’arte

Anno: 1° anno
Codice: ABAV05
Settore artistico/scientifico/disciplinare: Pittura

Crediti formativi: 6
Ore: 60
Prof.ssa Daniela Rosi
E-Mail: daniela.rosi@accademiabelleartiverona.it

Obiettivi formativi

PROGETTO come OPERA.

Dal fare individuale alla conduzione di atelier.

Con questo corso s’intende consolidare nell’allievo la consapevolezza delle proprie abilità in ambito pittorico. Consapevolezza necessaria per poter progettare coinvolgendo anche altri attori all’interno di un atelier di pittura condotto. Si intende, inoltre, formare un conduttore competente e consapevole, in grado di mettere chiunque nella condizione di esprimersi utilizzando un codice artistico non verbale, senza nessuna intenzione terapeutica ma solo con l’intento di favorire la libera espressione individuale.
Le conoscenze e le abilità vengono sperimentate costantemente per verificare la capacità individuale di progettare per sé e di saper coinvolgere gli altri all’interno di progetti condivisi. Ogni specializzando dovrà anche sviluppare delle capacità empatiche che favoriscano la relazione.
Questo permetterà a ognuno di sperimentarsi, sia in solitudine che nel lavoro di team, in un progetto pittorico.
Le abilità di progettazione pittorica saranno adattate alle diverse circostanze. A tale proposito l’allievo dovrà sapere in che cosa consiste un atelier in un luogo di cura e come si diversifica a seconda delle persone che vi afferiscono ( persone con problemi motori; con problemi di memoria; con disagio psichico; ciechi; sordo-muti; con ritardo mentale, etc.).
Deve saper stabilire un rapporto di collaborazione con le Istituzioni sul territorio (sociali e/o sanitarie).
Deve sapere presentare un progetto pittorico di “atelier”.
Deve sapersi prendere cura degli eventuali “talenti” che si scoprono (anche se in un atelier non è prioritario cercare talenti, ma offrire invece linguaggi espressivi).
Il corso ha come scopo ultimo la capacità di essere progettuali nel proprio lavoro e nella conduzione di un lavoro rivolto a terzi. Il tutto senza mai prescindere dalla cura della relazione (con una o più persone e con gruppi speciali).
Una volta messo a fuoco il tipo di relazione necessaria in ogni diverso contesto, saranno le dinamiche interpersonali che daranno senso e direzione al progetto e che porteranno all’organizzazione di un atelier di pittura coerente.

Contenuti del corso

-Storia dell’Arte Irregolare: dall’Art Brut all’Outsider Art.
-Antididattica dell’arte.
-Progettazione pittorica: dall’esperienza individuale alla trasmissione del proprio sapere.
-Analisi dei processi progettuali di chi opera senza un progetto.
-Studio dell’ambiente sociale o sanitario in cui operano i laboratori protetti.
-Le diverse tipologie di utenza di un atelier.
-Differenza fra arteterapia e terapia dell’arte.
-Simulazioni di conduzione per la gestione di emergenze dentro a un atelier protetto.
-Conduzione di un atelier di libera espressione senza alcun intento terapeutico in un luogo di cura.
-Conoscenze di base per una progettazione atelieristica in modo trasversale (dai bambini agli anziani, dalle persone con disabilità fisica a quelle con disturbo mentale).
-Metodi per tenere in ordine un atelier di pittura e saper insegnare all’utenza a muoversi nel rispetto del luogo e delle persone.
– Redazione delle cartelle individuali per la conservazione delle opere pittoriche e archiviazione dei lavori degli utenti.
-Elementi di progettazione di una mostra di pittura.
-Studio delle modalità per promuovere l’arte prodotta negli atelier e metodi e modelli per la gestione della privacy.
-Conoscenza degli aspetti legali del ruolo di atelierista in luogo protetto.
-Conoscenza delle figure giuridiche di riferimento.
-Proiezioni che documentano i lavori prodotti nei luoghi di cura, i lavori di artisti autodidatti e i lavori pittorici ottenuti dalle conduzioni degli allievi stessi, sia già diplomati che specializzandi.

Testi di riferimento

-BARBERO L.M., Informale. Jean Dubuffet e l’arte europea 1945 – 1970, catalogo, edito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, per l’esposizione INFORMALE allestita al Foro Boario di Modena (2005 – 2006) con gran parte di opere della collezione Guggenheim.
-DERRIDA J. La verità in pittura
– JAUSS H.R., Breve apologia dell’esperienza estetica, Mimesis ed, Milano-Udine, 2011 (prima ed, Konstanz, 1972).
– VETTESE A., Artisti si diventa, Carocci, Roma, 2008.
I testi qui elencati sono consultabili in aula.
– TOSATTI B. (a cura di), Figure dell’anima: arte irregolare in Europa, Mazzotta, Milano1997.
– BEDONI G., Visionari, Selene Edizioni, Milano, 2004.
– ARTAUD A., Van Gogh il suicidato della società, Adelphi, Milano, 2000.
– DAL LAGO A., GIORDANO S., Mercanti d’aura, Il Mulino, 2006
– DAL LAGO A., GIORDANO S., Fuori Cornice, Einaudi, 2008
– ROSI D., IRREGOLARI, Sguardi laterali nell’Arte contemporanea italiana, da Antoni Ligabue all’Atelier dell’errore. Edizioni Effe ed Erre, Trento.

Metodi didattici

  • Lezioni frontali teoriche.
  • Proiezioni di corti e lungometraggi, documentari e film.
  • Analisi decostruttive di opere come ri-costruzione dei processi progettuali che hanno portato a esse.
  • Esperienza diretta di progettazione pittorica all’interno di un atelier “protetto”.
  • Visita a luoghi di interesse brut o outsider.
  • Partecipazione a laboratori interni (in Accademia) con ospiti che arrivano da atelier esterni.
  • Partecipazione, come conduttori, ad atelier operativi in luoghi di disagio sociale o in ambito sanitario.
  • Simulazioni per lo studio di casi da effettuarsi all’interno del laboratorio accademico.

Modalità di valutazione

Gli studenti dovranno conoscere i fondamenti della storia dell’Outsider Art e presentare un progetto pittorico, – costruito a partire da un proprio lavoro – che sia in grado di diventare il progetto per la conduzione di un atelier rivolto ad utenza che opera in luoghi protetti.
Lo studente dovrà presentare due elaborati scritti: il primo sulla Storia dell’Outsider Art e il secondo come progetto di atelier.
Dovrà inoltre presentare una sorta di “diario di bordo” che riassuma l’intero percorso formativo e saperlo commentare.
Dovrà aver letto almeno un libro coerente con uno dei temi trattati durante l’anno accademico.