
17 ott L’Accademia sede del 21° «Lo stato dell’arte» congresso dell’IGIIC
Il Gruppo italiano dell’International institute for conservation sarà ospitato dal 19 al 21 ottobre nell’aula magna di Palazzo Montanari
L’Accademia di Belle Arti statale di Verona ospiterà il 21° convegno «Lo stato dell’arte» dell’IGIIC. Il gruppo italiano dell’International institute for conservation ha scelto Verona e Palazzo Montanari come sede per la tre giorni che si svolgerà dal 19 al 21 ottobre e chiamerà nella città scaligera restauratori, soprintendenti, architetti, operatori del settore museale, dei monumenti, dell’archeologia, ricercatori scientifici del mondo accademico e di laboratori specializzati di spicco nel panorama nazionale e internazionale, nonché professionisti e studenti.
Verona ha attirato l’IGIIC per la sua ricchezza storico-artistica. «Sito Unesco, qui la diffusa rete museale cittadina – spiega la direzione di IGIIC – custodisce un eterogeneo patrimonio che ben rappresenta la realtà nazionale costituita per lo più da centri di medie e piccole dimensioni contraddistinti da tradizioni e peculiarità culturali che i musei pubblici custodiscono, tramandano e valorizzano. Ci si propone di valorizzare il patrimonio nazionale attraverso la presentazione nel congresso di interventi del panorama culturale del territorio ospitante».
E l’Accademia sarà, appunto, protagonista. «Questo appuntamento annuale affronta il tema del patrimonio culturale nelle collezioni pubbliche – spiega il professore e architetto Massimiliano Valdinoci, coordinatore della Scuola di Restauro dell’Accademia –. Quest’anno è stata scelta la nostra Accademia come sede e noi parteciperemo con una nutrita serie di interventi con i nostri docenti. Le aree tematiche in cui è suddiviso il congresso sono ambiti nei quali spaziamo con i nostri corsi e le nostre iniziative interne e in partnership con enti e istituzioni. Si parlerà, infatti, di problematiche conservative dal reperto archeologico ai manufatti policromi; di problematiche di progettazione e intervento; di diagnostica, ricerche e studi applicati; di conservazione preventiva, ma anche di etica e sostenibilità nella conservazione del patrimonio culturale».
Per i partecipanti è prevista anche una visita gratuita alla Biblioteca Capitolare di Verona, oltre al museo degli affreschi Cavalcaselle.
L’Accademia metterà a disposizione l’aula magna, dove i lavori inizieranno giovedì alle 8.30 con l’accoglienza, e alcune aule e l’atrio nel quale la Scuola di restauro allestirà alcuni pannelli con i poster illustrativi di lavori di restauro e ricerche accademici.
«Contribuiremo poi all’intervento di apertura: Il restauro come viaggio dentro la storia del gusto e della museologia novecentesca veronese – conclude Valdinoci – durante il quale si parlerà dell’allestimento di Antonio Avena al museo di Castelvecchio tra rilettura critica e tutela».
Sempre giovedì, alle 11.50, il docente dell’Accademia Stefano Marziali con l’ex studentessa ora restauratrice, Maria Carmeliti, parleranno con la professionista Chiara Eva Catalano di catalogazione e gestione del restauro in archivi digitali. Alle 15.50 la docente Valentina Parodi e Alice Chiodelli, ex studentessa e ora restauratrice, parteciperanno al confronto sulle tecniche diagnostiche alternative nel restauro di dipinti su tavola del primo Quattrocento. La restauratrice Anna Miorelli, ex studentessa, parteciperà con le docenti Annalisa Marcucci, Adele Trazzi e Mirella Baldan al focus sul «restauro in situ» in merito alla villa dei mosaici di Negrar. L’insegnante Antonio Toniutti con Lucia Rizzato, ex studentessa e restauratrice, illustreranno il consolidamento sottovuoto applicato a un’opera tridimensionale: una scultura in vetroresina del 1971 di Alik Cavaliere. Altre figure dell’Accademia interverranno in diversi appuntamenti come Elena Astolfi, Mirella Baldan e Ilaria Saccani. Sulla tutela del patrimonio e la formazione attiva con esempi di sinergie tra istituzioni interverranno i docenti Tognutti e Carlotta Fasser. E ancora al focus su sicurezza anticrimine e problematiche del restauro delle opere recuperate come il Girolamo Pompei di Giovanni Benini, restituito al museo di Castelvecchio dopo il furto del 2015, ci saranno l’ex studentessa Martina Barozzi e le docenti Laura Rivali e Lucia Cataldo. Tra le ex studentesse interverranno anche Martina Riello per lo studio di conservazione preventiva della quadreria e del deposito del Museo Correr, Giulia Passerini, accompagnata dal professor Toniutti, per il restauro di Lambs on/off the landscape di Marco Fantini, e di nuovo Carmeliti con Trazzi sul restauro della Beatrice di Ugo Zannoni, scultura in gesso della galleria d’arte moderna Achille Forti. Infine il docente Louis Pierelli parlerà delle condizioni di degrado e del problema della salvaguardia delle sculture del cimitero monumentale di Verona.
Ma i temi tra cui spazieranno i professionisti relatori vanno dal recupero archeologico a quello degli intonaci nelle chiese e di immagini sacre, dal design made in Italy alla cartapesta policroma. Format di iscrizione e programma si possono scaricare su www.igiic.org.