
19 ott Inaugurato in Accademia il 21° «Lo Stato dell’arte» congresso dell’IGIIC
Il Gruppo italiano dell’International institute for conservation è ospitato fino a sabato a Palazzo Montanari
Inaugurato all’Accademia di Belle Arti statale di Verona il 21° convegno «Lo Stato dell’arte» dell’IGIIC. Il gruppo italiano dell’International institute for conservation ha scelto Verona e Palazzo Montanari come sede per la tre giorni che si svolgerà da oggi a sabato e chiamerà nella città scaligera restauratori, soprintendenti, architetti, operatori del settore museale, dei monumenti, dell’archeologia, ricercatori scientifici del mondo accademico e di laboratori specializzati di spicco nel panorama nazionale e internazionale, nonché professionisti e studenti.
Stamattina, dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Barbara Bissoli e del direttore dell’Accademia Francesco Ronzon i lavori sono stati aperti dal primo incontro con la professoressa Valentina Parodi e la laureata Alice Chiodelli con Luca Fabbri e Fausta Piccoli dei Musei civici di Verona.
Verona ha attirato l’IGIIC per la sua ricchezza storico-artistica. «Sito Unesco, qui la diffusa rete museale cittadina – spiega la direzione di IGIIC – custodisce un eterogeneo patrimonio che ben rappresenta la realtà nazionale costituita per lo più da centri di medie e piccole dimensioni contraddistinti da tradizioni e peculiarità culturali che i musei pubblici custodiscono, tramandano e valorizzano. Ci si propone di valorizzare il patrimonio nazionale attraverso la presentazione nel congresso di interventi del panorama culturale del territorio ospitante».
E l’Accademia è, appunto, protagonista. «Questo appuntamento annuale affronta il tema del patrimonio culturale nelle collezioni pubbliche – spiega il professore e architetto Massimiliano Valdinoci, coordinatore della Scuola di Restauro dell’Accademia –. Quest’anno è stata scelta la nostra Accademia come sede e noi parteciperemo con una nutrita serie di interventi con i nostri docenti. Le aree tematiche in cui è suddiviso il congresso sono ambiti nei quali spaziamo con i nostri corsi e le nostre iniziative interne e in partnership con enti e istituzioni. Si parlerà, infatti, di problematiche conservative dal reperto archeologico ai manufatti policromi; di problematiche di progettazione e intervento; di diagnostica, ricerche e studi applicati; di conservazione preventiva, ma anche di etica e sostenibilità nella conservazione del patrimonio culturale».
Per i partecipanti è prevista anche una visita gratuita alla Biblioteca Capitolare di Verona, oltre al museo degli affreschi Cavalcaselle.
L’Accademia mette a disposizione l’aula magna, dove i lavori inizieranno giovedì alle 8.30 con l’accoglienza, e alcune aule e l’atrio nel quale la Scuola di restauro allestirà dei pannelli con i poster illustrativi di lavori di restauro e ricerche accademici.
«Contribuiremo poi all’intervento di apertura: Il restauro come viaggio dentro la storia del gusto e della museologia novecentesca veronese – conclude Valdinoci – durante il quale si parlerà dell’allestimento di Antonio Avena al museo di Castelvecchio tra rilettura critica e tutela. Mentre nei diversi approfondimenti tra i relatori ci saranno diversi docenti ed ex studentesse oggi restauratrici».
I temi tra cui spazieranno i professionisti relatori vanno dal recupero archeologico a quello degli intonaci nelle chiese e di immagini sacre, dal design made in Italy alla cartapesta policroma. Format di iscrizione e programma si possono scaricare su www.igiic.org.